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Pasturazione e condizionamento

di Pietro Cicchetti il Oct 12, 2022

Pasturazione e condizionamento

PASTURAZIONE E CONDIZIONAMENTO

 

 

 

 

E’ un lavoro duro, impegnativo e sicuramente non per tutti. Lo dico subito. Al tempo stesso può regalare grandi soddisfazioni che andranno a ripagare gli sforzi fatti. Vediamo assieme quelli che sono i punti principali per attuare un progetto del genere, finalizzato a creare una zona di alimentazione grazie alla costante presenza di “cibo”.

 

LOCATION, LOCATION, LOCATION

 

 Come ci insegnano gli inglesi questo deve essere il nostro punto di partenza per due motivi: il primo è la scelta di una location (acqua ferma o corrente che sia) non troppo distante da casa, perchè con costanza e senza sacrifici estremi di tempo e benzina ci vedrà spesso presenti. Diciamo tra i 30 e i 50 minuti di strada. Il secondo punto è lo studio e successiva scelta dello spot. No, non basta lanciare boilies a casaccio per ottenere il meglio da questa strategia. Tutto deve essere studiato a fondo in base all’acqua, la stagione e le possibili varianti che dovremo affrontare. Nulla deve essere lasciato al caso.

 

LE ESCHE

 

 Necessitiamo di qualità e quantità. Il valore proteico delle nostre esche deve essere di primaria importanza, questa è la chiave di tutto. Per le aromatizzazioni scegliete quella che più vi stuzzica o ritenete affidabile ricordando che il grosso del lavoro sarà fatto in combinazione con il mix. Un birdfish è la scelta ideale ed è la base delle nostre Isoteck. Volendo innalzare ancora l’apporto nutritivo della nostra pastura, sono solito miscelare anche un parte di Supreme nel generico rapporto 4:1. Questo vedrà nel mio standard di 5 kg totali per pasturazione, 4 di Isoteck e 1 di Supreme. Per i quantitativi dipende dall’area che vogliamo coprire e dagli eventuali disturbatori (pesce bianco, gamberi, tartarughe). Con 5 kg nella maggior parte dei casi vado sul sicuro.

 TIMING

 

 Questo approccio, per me, parte da un minimo di 3 o 4 settimane per durare mesi e protrarsi in differenti stagioni. Quelle di mezzo (primavera/autunno) sono le migliori per iniziare. Fate molta attenzione alla temperatura dell’acqua in primavera. Non iniziate troppo presto per non vanificare parte del vostro lavoro. La seconda parte della stagione, con una certa stabilità di temperature, è la scelta migliore. Per quanto riguarda ogni quanto pasturare la mia scelta ricade su tre pasturazioni settimanali. Iniziamo con 2 o 3 settimane di sola pasturazione per poi iniziare a pescare/pasturare, in settimana si pastura e nel week end si pesca.

 

LAVORO DI TEAM

 

 

Principalmente per la voglia di condividere con qualcuno questa esperienza e in secondo luogo, ma non troppo, per tutta la parte economica e logistica. La spesa delle esche viene condivisa e si organizzeranno turni per la pasturazione godendo tutti degli eventuali frutti. Il singolo farebbe veramente molta fatica, è solo per gli extreme in tutti i sensi.

 

CONCLUSIONI

 

 Questo tipo di approccio ci darà la possibilità di vedere le potenzialità di una data acqua, di fare catture con costanza e come nel mio caso, riuscire a catturare più volte alcuni pesci segno di reale efficienza della strategia e della qualità delle esche. I posti “avari” di catture vi regaleranno grandi sorprese e magari il target fish che sognate.

 

Provare per credere! Accettate la sfida?

Alessandro Annunziata

Team FBI Italia