Team Italia

Salagou Diavolo Rosso Vs Diavolo Bianco

di Pietro Cicchetti il Jul 25, 2022

Salagou Diavolo Rosso Vs Diavolo Bianco

Salagou : diavolo rosso Vs diavolo bianco 

 

 

Finalmente ci siamo, ancora non riesco a crederci, riuscirò dopo anni a poter calare le mie lenze nel famoso lago del diavolo.

Ci troviamo nella regione occitania della Francia meridionale, il bacino venne creato nel 1969 dallo sbarramento dell' omonimo fiume Salagou per valorizzare i raccolti delle aree agricole circostanti, prettamente ricoperte da frutteti e vigneti. Durante l inondazione della valle parte del paese ( la chiesa ed alcune case ) di celles vennero letteralmente coperte da oltre 125 m3 di acqua. 

Questo particolare, inizialmente a mio parere secondario, è divenuto parte fondamentale della sessione di pesca che mi stava attendendo. Ma andiamo in ordine....dopo un viaggio lungo e sfiancante finalmente giungiamo sulle sponde di questo meraviglioso lago meta da parecchi anni dei più grandi anglers europei. Il colpo d'occhio è fantastico, una sequenza di colori che ricordano paesaggi lunari, una distesa infinita d'acqua azzurra che sembra disegnata su tela su uno sfondo rosso, colore predominante delle rocce che compongono le aride colline che lo circondano. Ad accoglierci ,come se quasi la natura volesse presentarsi e darci il benvenuto, un importante acquazzone si sta scatenando in tutta la sua forza. Iniziamo quindi il giro del lago, curiosi di vedere le zone a noi più gradite ma sopratutto per avere riscontri dai pescatori sparsi nei vari anfratti creati dell erosione delle sponde. Le notizie raccolte non sono delle migliori, il lago sembra essere bloccato da giorni, si contano poche catture sparse qua e là. La voglia rimane fortunatamente intaccata e dopo svariate postazioni girate a piedi o controllate in distanza decidiamo come zona iniziale della nostra avventura la baia di "Octon", consapevoli che se le cose non fossero andate per il verso giusto ci saremmo spostati verso Liuasson, seconda zona presa in considerazione dopo la nostra perlustrazione. E oramai sera, di noi non rimane più nulla di asciutto, decidiamo quindi di buttarci in tenda per recuperare le forze e farci trovare carichi il mattino seguente. Iniziamo quindi a fare quello per cui siamo venuti, nel tardo pomeriggio le canne erano calate, adesso non ci rimaneva che aspettare. Le prime due giornate passano senza il minimo segnale da parte dei pesci. Io invece le trascorro praticamente tutte sul gommone insistendo a setacciare il fondale in cerca di un punto che mi possa soddisfare.Continuo anche a rimane informato sull'andamento degli altri pescatori infilati a loro volta all'interno della baia ma ahimè su una decina che eravamo solo due austriaci erano riusciti a portare a guadino un piccola carpetta...... la cosa non era di buon auspicio. Durante la notte decido che se anche questa fosse passata senza esito al mattino avrei tentato ( vento permettendo ) la carta dello spostamento. Alle prime ore della giornata finalmente una partenza furiosa mi fa saltare dal lettino, ci siamo, sembra che qualcosa abbia mangiato i miei inneschi. Dopo un breve combattimento la lenza cede in maniera sospetta e torna a galla spezzata nella parte finale, cosa è successo? Mi trovo quindi ad affrontare un grande problema, che nessun carpista vorrebbe affrontare : le canne che più mi stavano dando partenze continuavano a strapparsi. Queste, calate in prossimità di due ruderi presenti sul fondale, tra l'altro ben visibili dal mio ecoscandaglio, non davano scampo  al mio shock dello 0.70 reso inutile dalle rocce taglienti. Eppure di 4 canne più volte ho avuto conferma che i due punti più caldi erano senza dubbio quelli nelle vicinanze di quelle case sommerse da anni. Ho bisogno un aiuto, un consiglio  e chi meglio può essere se non il mio team fbi baits, confrontandoci tra di noi è possibile raccogliere molteplici esperienze vissute su ambienti di ogni tipologia in condizioni svariate.

Arriva quindi una possibile soluzione, una brillatura dello shock nei 5/6 metri finali Ecco la svolta, ho trovato la formula magica per sconfiggere il diavolo : un bel letto di isoteck xfiles posizionate nei punti strategici completato da un innesco 666 h72  del 24 su presentazione blow out collegati da una lenza decisamente maggiorata. La conferma lho avuta piacevolmente le notti restanti dove finalmente le catture non sono mancate.

Questa stupenda esperienza passata sulle sponde di questo meraviglioso specchio d'acqua si può facilmente riassumere come una vittoria personale, una vittoria del team e delle nostre esche che riescono sempre a fare la differenza.

Andrea Buscaglia

Team FBI Italia