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Dirty Fishing...pesca nelle legnaie

di Pietro Cicchetti il Jul 12, 2022

Dirty Fishing...pesca nelle legnaie

DIRTY FISHING (Carpfishing nelle “legnaie”)

Le legnaie, sono un vero paradiso per le carpe, qui trovano riparo e cibo in quantità, ma rappresentano per noi carpisti gioia e tristezza, perché se da una parte in questi spot e facile avere partenze è altrettanto vero che è facile perdere pesci e nella peggiore delle ipotesi condannare le nostre “avversarie” a morte certa se non si fanno le cose con le dovute precauzioni. Di seguito vedremo come fare in dettaglio per sfruttare al meglio queste “miniere” di carpe.

 
 
INCOLUMITA’ DEL PESCE ED ASPETTO TECNICO:


In queste situazioni la priorità è l’incolumità del pesce, quindi in questi spot il giusto approccio, secondo il mio modesto parete è con nylon di almeno 0.40mm in bobina, leadcore (ma spesso mi piace lasciare anche il nylon diretto alla girella), clip portapiombo con sasso a perdere legato con un finissimo “anello” di camera d’aria da bici,
 e per finire ovviamente terminale con amo rigorosamente senza ardiglione o con ardiglione opportunamente schiacciato;
 
 
Analizziamo i perché delle scelte sopracitate :

Nylon al posto del trecciato:


Se è vero che il trecciato lavora bene nelle alghe tagliandole come un rasoio, sui legni o peggio ancora sui grossi tronchi questo non ce la fa a tagliare, e spesso se questo non si rompe può incidere il ramo o tronco e si può bloccare nei primi millimetri di legno, creando una trappola per le nostre beneamate, quindi meglio nylon che scivola via su il tronco senza bloccarsi dentro ad esso.

Sasso a perdere :


Il sasso a perdere, primo non inquina a contrario del piombo, e secondo, il pesce una volta partito, non sente il peso del piombo che spinge l’amo nel labbro, quindi invece che andare verso il fondo, la carpa nel 90% dei casi tende a “Sgallare” cioè a venire verso la superficie, aiutandoci non poco nel nostro intento di recupero, inoltre mettendo un piccolo anello di camera d’aria al posto del classico nylon di piccolo diametro legato al sasso, lasceremo in acqua solo un sasso, e non un sasso con un pezzo di nylon attaccato, questo dettaglio può sembrare un inezia ma andate a vedere quanti anni impiega il nylon a essere decomposto totalmente.

Amo senza ardiglione:


Lo so’molti storceranno il naso, quando gli si propina di pescare con ami senza ardiglione o con questo schiacciato, molti hanno paura di slamare più facilmente il pesce, ma se si è bravi in fase di recupero, tenendo sempre la giusta tensione sul filo è difficile perdere la preda, ma pescando vicino alle legnaie, gli ami senza ardigione devono essere un “MUST” del carpista moderno, inutile avere il materassino a culla superconfortevole, il disinfettante per le carpe, se poi si pesca vicino ad un legnaia con amo con ardiglione, perché in caso di incaglio lascieremo il pesce attaccato ad un ramo destinato ad una lenta e crudele sorte, se invece ci teniamo all’incolumità del pesce questa deve essere in tutto e per tutto, partendo dall’amo senza ardiglione e finendo al disinfettante. Purtroppo la carpa istintivamente una volta allamata cerca riparo nel posto che lei ritiene più sicuro, attorcigliandosi inevitabilmente ai rami ed alberi della legnaia, ma se noi abbiamo fatto quanto detto sopra, una volta che la carpa avrà rotto il nostro monofilo, con pochi e semplici movimenti riuscirà a togliersi l’amo di bocca ed il resto della montatura attaccata , tornando libera, con un piccolissimo buco in bocca.  Un altro punto a favore di questo tipo di approccio sta nel fatto che un amo senza ardiglione lascia, come detto sopra in bocca al pesce un buco piccolissimo, che si risarcisce in poco tempo.
 

APPROCCIO DI PESCA:


Quando si pesca vicino ad una legnaia, bisogna essere consapevoli che abbiamo pochissimo tempo per ferrare il pesce, girarlo e portarlo in una zona di combattimento sicura. Quindi frizioni o baitrunner abbastanza serrate, poggia canne posteriori che stringano bene sul calcio della canna (altrimenti rischiano di volare a mollo), pod ancorato bene al suolo, e rimanete più vicino possibile alle canne; di notte siccome si presume che saremo in tenda dentro al sacco a pelo e quindi impiegheremo più tempo per arrivare a ferrare , buona consuetudine sarebbe aumentare sensibilmente la distanza tra zona di calata e legnaia. E buona norma inoltre, a meno che non conosciamo bene il luogo di pesca, di pescare con l’ausilio della barca, perché di contro pescando al lancio si rischia di non sapere dove si è lanciato, quindi si rischia di lanciare proprio dentro ad una legnaia, lasciando innescata una tagliola mortale per la carpa.
 

ATTREZZATURA:


Va da se che in queste situazioni abbiamo bisogno di attrezzi potenti, perlomeno non sotto le 3.25lb, con azione parabolico-progressiva, in quanto dobbiamo girare rapidamente e senza troppi complimenti il pesce che inevitabilmente cercherà di infilarsi dentro gli ostacoli, quindi dobbiamo avere anche ami proporzionati alla forza che andremo ad imprimere in fase di “sterzata del pesce” quindi ami grossi, corti e a filo spesso, che non si addirizzino e con non taglino la bocca del pesce causando danno ad esso con conseguente slamata. Anche i mulinelli devo avere un ottimo rapporto di recupero, per far si che ad ogni girata di manovella il pesce si allontani il più possibile dalla legnaia.
Quindi in definiva vi ho esposto quelli che secondo me sono i migliori atteggiamenti da tenere se si vuole pescare VICINO ad un legnaia, usate sempre il vostro buonsenso e mi raccomando VICINO NON VUOL DIRE DENTRO 

Igor Fani

Team FBI Italia