Team Italia

Trick Track & bombe a mano

di Pietro Cicchetti il Aug 20, 2022

Trick Track & bombe a mano

Nuovo Spot

 

Avete presente quei posti che conoscete da una vita ma che non siete mai riusciti ad affrontare per impraticabilità delle sponde?
Ebbene, parlando con un collega di lavoro  che da ragazzo aveva la passione delle pesca,sono riuscito a reperire informazioni su di un lago, a mio avviso molto interessante che rientra proprio in questa categoria di spot.
Grazie alle nuove informazioni e un mezzo adatto, sono riuscito finalmente ad arrivare nelle vicinanze delle sue sponde per portare quello che serve ad organizzare una sessione di pesca come si deve.
Trattandosi di uno specchio d’acqua vergine, l’approccio iniziale è per cosi dire “ di ricerca”.
Prima di tutto, inizio a pasturare il lago senza scegliere degli spot ben precisi, in modo quasi casuale e comunque su più superficie possibile del lago,in modo da individuare delle zone di stazionamento dove continuare a farle alimentare.
La pasturazione  è composta da boiles di vari gusti della linea Isotek, studiata appositamente per questo scopo, e la strategia di lungo periodo mi impone di gettare in acqua quantitativi modesti di palline ma con una certa continuità.
Cosi partiamo con 5 kg di Isoteck a settimana, divise in tre volte  a settimana,un impegno, visto i numerosi impegni  lavorativi. Lo stimolo per continuare è comunque alimentato dal pensiero di aver fatto un giusto approccio e dalla curiosità del risultato.


Nel periodo della pasturazione, lascio nel sottoriva qualche manciata di boiles per vedere un qualsiasi tipo di riscontro da parte delle carpe.
Pur non avendo immediatamente una risposta ho continuato per un paio di settimane ad alimentarle regolarmente fino a quando  ho notato che, le boilies che lasciavo nel sottovia  iniziano a sparire di giorno in giorno
Esaltato dal risultato, ho intensificato i le visite al lago, anche tutti i giorni, per avere quante più informazioni possibili riguardo ad attività e risposta alla pasturazione ….. poi, dal momento che inizio a vedere dei movimenti e qualche ombra in superficie,decido di  potenziare la pasturazione bagnando i soliti 5 kg di Isoteck miste con un attrattore liquido.L' Active,che alterno nelle varie aromatizzazioni  darà sicuramente una marcia in più alle palline con i suoi stimolatori ed attrattori.
Di conseguenza  devo anche iniziare a decidere dove voglio concentrare la pasturazione (visto che fino ad ora ho sempre pasturato ad ampio raggio ……  )e per fare questo devo avere un idea della reale conformazione del fondale attraverso l’ausilio del mio barchino radiocomandato,corredato di ecoscandaglio.
Come si capisce dalle sponde, il lago è molto “sporco”, ci sono molti alberi sommersi e molta vegetazione subito nel sottovia,quindi  devo valutare bene dove andrò a pescare e controllare che non ci siano ostacoli tra postazione e punti di calata.
Alla fine individuo 3 punti per me importanti: il primo alla mia sinistra,un albero caduto in acqua che sotto risulta libero da incagli ;il secondo di fronte alla postazione in prossimità della sponda opposta ,  prima di un albero completamente sommerso ; il terzo alla mia destra…….anche questo nella vicinanza di un albero caduto in acqua  ma a più  profondità.
Una volta che gli spot sono stati scelti ,non resta che pasturare in questi punti ed iniziare a programmare la sessione ufficiale ,ma per impazienza e il protrarsi di impegni,mi devo accontentare  a farci qualche pescata di poche ore. Queste pescate non danno nessun risultato ma mi danno indicazioni su come “aggiustare il tiro” nella posizione degli inneschi e nella scoperta di  eventuali nuovi spot evidenziati da alcuni movimenti di ciprinidi.
Infatti noto un ansa con attività di carpe e cerco di trovare un altro postazione “jolly” che mi faccia raggiungere questo spot.
Nella mia perlustrazione successiva, una volta finito il lavoro di pasturazione inizio a farmi un giro sulla sponda, in cerca di uno spazio, anche piccolo, dove potermi sistemare per arrivare a pescare in questa ansa.
La vegetazione e la distanza mi impediscono di raggiungere lo spot via terra,quindi sono costretto a cambiare strategia e a  fare alcuni cambiamenti sulla posizione iniziale degli spot per avere a portata di canna anche questo ultimo posto.

La pasturazione continua…..                                                                               

Passato qualche mese, visto che ci stiamo avvicinando alla chiusura per frega,è finalmente  giunto il momento di raccogliere i frutti di quanto seminato con tanto impegno o quantomeno provare a farlo con una sessione “seria”.


Arriviamo sul posto con massima discrezione, il silenzio è fondamentale in questo posto immerso nella natura………..montiamo culla, guadino e sedie, altro non possiamo permettercelo, visto gli spazi ridotti.
Passiamo poi alla preparazione di canne e picchetti riuscendo nonostante tutto, ad entrare in pesca con tre canne a testa.
Ci dividiamo gli spot che ho pasturato e per la terza canna ci accordiamo in questo modo
lui si prende la sponda a destra dell’ansa, mentre io provo ad andare più in profondità possibile.
Per gli inneschi scelgo di stare leggero, poiché non conosco ancora il comportamento e la reazione delle carpe quindi un approccio più “soft” mi sembra la strategia giusta da adottare. Per essere sicuro al cento per cento corredo l’innesco con un sacchetto in PVA composto da micro pellet e Vulcan Neutro, con all’interno lo Spyder  (…che mi garantisce un ulteriore sicurezza nell’eventualità di un fondale maleodorante)

………a questo punto non resta che aspettare

una volta sistemato il tutto ci fermiamo a sedere ed iniziamo a mangiare, con l’avanzare della sera il gracidio delle rane comincia a farsi sempre più prepotente.
Cerchiamo di non pensarci chiacchierando del più e del meno, si è fatto buio e cominciamo anche a pianificare l’orario di rientro.
Durante una perlustrazione sulla sponda ……… una partenza a bomba:“ALESSIO E’ LA TUA CORRI!!!!!!!”
Mi precipito sul picchetto e ferro, constatando che la canna a partire è proprio quella nell’ansa dove avevo notato attività durante la fase di preparazione dello spot, e dopo qualche minuto di combattimento il pesce arriva a guadino.


La carpa non è enorme, ma per il lavoro che c’è stato dietro e per la sua livrea tipica di una specchi di ceppo Italico, credo proprio che rimarrà impressa nella mia memoria.
La costanza e la perseveranza mi hanno regalato questa emozione che sicuramente sarà la prima di una lunga serie nel mio specchio d’acqua “ritrovato”
 

Alessio Rialti

Team FBI Italia